Il risotto di zucca: un halloween tradizionale
Siamo quasi giunti alla fine di Ottobre e questo vuol dire una cosa: Samhain. Non vi dice niente questo nome? Allora vi diamo un indizio: Jack O’ Lantern, più comunemente conosciuto come ‘la zucca intagliata’. Stiamo parlando di Halloween, festività che molte persone associano, erroneamente, agli Stati Uniti ma che trova i suoi albori nella tradizione irlandese. In realtà questa celebrazione non è così estranea alle nostre tradizioni come potremmo credere.
In Toscana, nella tradizione contadina, esiste il cosiddetto “Gioco della morte secca” che consiste, appunto, nell’intagliare a mano una zucca svotata dandole fisionomia umana per poi inserire all’interno una candela. Proprio la zucca è probabilmente il simbolo più comunemente associato a questa festività e, per questo motivo, abbiamo deciso di dedicargli uno spazio nella nostra rubrica. Abbiamo scelto di riallacciarci alla tematica proposta nel nostro concorso “Il bottegaio in cucina” presentandovi un piatto della cucina popolare italiana: il riso di zucca e porri.
Si è volutamente scelto di non preparare la versione ‘sofisticata’ del risotto per non contaminare la naturale dolcezza della zucca con il retrogusto di formaggio e burro. Questo renderà il piatto perfettamente adatto agli intolleranti al lattosio ma anche ai celiaci, essendo completamente senza glutine. In questo momento, in cui non è solo il freddo a tenerci in casa, siamo sempre più consapevoli di quanto il pasto non sia soltanto un’esigenza, ma un vero e proprio momento aggregativo che arricchisce le nostre giornate.
E ciò che rende le ricette di famiglia così buone non è soltanto il loro gusto genuino ma i ricordi d’infanzia che fanno scaturire. Ci auguriamo che il riso di zucca e porri venga gustato in un momento di serenità, con i vostri amici o la vostra famiglia, magari dopo aver intagliato la vostra lanterna Jack personale. E come in ogni ricetta della tradizione che si rispetti ricordate che le dosi sono puramente indicative, dovete andare un po’ ‘ad occhio’.